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Le isole Eolie rappresentano oggi nel Mediterraneo una delle mete più
ambite ed interessanti di un turismo
sempre più alla ricerca di esperienze vitali, di qualità e di
unicità.
Le Eolie sono un altro mondo rispetto alle città affannate e logorate dallo stress, agli affanni del traffico, alla routine dell’inquinamento. Qui il rapporto con una natura non mortificata, è ancora immediato: la natura dei paesaggi, la estrema mutabilità del mare, il vulcanesimo con le sue episodiche manifestazioni eruttive (Stromboli) o le perduranti manifestazioni secondarie (Vulcano) e le sorgenti termali. E, insieme alla natura, la storia, la cultura, l’opera dell’uomo ispirata all’ambiente: “Le isole Eolie sono per chi viaggiatore o scienziato, le osserva, uno spaccato storico, letto attraverso gli scavi archeologici, le chiese antiche, i ruderi di case a volte raggruppate in frazioni una volta prospere, oggi deserte, le stradine strette di abitati antichi, le tradizioni, tutto un contesto architettonico – culturale, immerso in un ambiente naturale ricoperto da vegetazione endemica.
Questa esperienza le isole la possono offrire in tutte le stagioni: in
quella estiva sperimentata e a volte affollata, in quella autunnale e
primaverile che rivelano i loro piccoli segreti. Dal silenzio dei
vicoli , alla sonorità del mare che si infrange sugli scogli.
Le Eolie, si trovano nella parte orientale del basso Tirreno a circa 40 km dalla costa siciliana, appartengono dal punto di vista amministrativo alla provincia di Messina. L'arcipelago è composto da sette isole di origine vulcanica tutte vicine tra loro, circondate da innumerevoli scogli e numerosi isolotti che creano paesaggi e scorci singolarmente suggestivi. La vita che vi si svolge varia molto l ‘una dall’altra, si va dalla bizzarra Vulcano alla meditativa Alicudi ,passando per Lipari, Salina, Panarea, Stromboli e Filicudi. Storia recente delle Eolie
L’economia
tradizionale delle Isole Eolie, a sfondo prevalentemente agricolo si
basava un tempo sulla viticoltura, che da tuttora vini rinomati quali la
Malvasia (vino d.o.c.), e sulla raccolta del cappero ancora praticata.
Collegata all’economia agricola era una attività commerciale marittima
intesa allo smercio dei prodotti da esportazione : cioè malvasia , vini,
capperi ed altri.
Dalla
fine del XIX secolo a causa del declino delle attività agricole, l’asse
economico delle isole Eolie si sposta verso l’industri estrattiva della
pomice attuata da una serie di stabilimenti situati lungo la fascia
litoranea est/nord-est dell’isola di Lipari. Detta
industria, che ha attraversato fasi di grande espansione, pur
costituendo nell’immediato un discreto sbocco occupazionale
nell’ambito dell’attesa di lavoro, presenta fenomeni di crisi
dipendenti da una contrazione della richiesta in un mercato internazionale
influenzato dalla concorrenza estera economicamente più
vantaggiosa. Inoltre con l’inclusione dell’arcipelago delle Eolie
nell’ambito del
Patrimonio
Mondiale dell'Umanità riconosciuto dall’UNESCO
l’industria estrattiva della pomice risulta in contrasto con gli
indirizzi di salvaguardia naturalistica e paesaggistica delle isole Eolie,
e da ultimo ne sono state sospese le
concessioni
Anche
il settore peschereccio, come grossomodo l’intero comparto peschereccio
che opera sui mari italiani, impoveriti nel patrimonio ittico, è
attualmente in fasi di ridimensionamento – contrazione, anche a seguito
di norme più restrittive circa l’uso dei vari sistemi di pesca prima
fortemente utilizzati ( spadare, lenze lasche).
Quasi
spente dunque o in fase di declino le risorse economiche, prospettate
dalle descritte attività, si ripropone come economia fondamentale delle
Eolie quella offerta dal turismo, cui le precedenti imprenditorialità
dominanti possono appena rifarsi come attività indotte.
È stato il turismo che ha permesso alle Eolie di raggiungere lo stato di benessere attuale, interrompendo la diaspora della gente eoliana verso lontani paesi che offrivano condizioni di vita migliori, e provocando, addirittura, una “inversione di tendenza” da Emigratoria in Immigratoria se non altro a livello almeno stagionale, e con un incremento demografico stagionale di residenti temporanei, richiamati dai posti di lavoro offerti dalle imprese turistiche alberghiere e di ristorazione, e provenienti sia da regioni italiane quanto dall’estero (paesi in via di sviluppo) ,o addirittura con incremento demografico permanente per motivi di lavoro o sociali o ambientali.
Lo Sviluppo turistico delle eolie
Fra
le isole minori della Sicilia, le prime ad essere interessate
all’attività turistica sono state le Eolie che, già negli anni 50,
ospitano gruppi di turisti provenienti da Francia, Olanda, Belgio.
A
quel tempo operava la “Corda Fratres”, associazione goliardica
dell’Università di Messina, che assunse l’iniziativa di istituire due
Villaggi per vacanze, a Vulcano ed a Stromboli, facendovi affluire
numerosi studenti universitari italiani e stranieri. A questa iniziativa
pionieristica si aggiunse l’attività del Club Alpino Italiano che
realizzo un rifugio sullo Stromboli e quello dell’istituto di
Vulcanologia dell’Università di Catania che attrezzao una sede per i
ricercatori italiani e stranieri.
Grazie
all’attività convergente di queste organizzazioni, una consistente
massa turistica giovanile affluì in queste due isole così
eccezionalmente dotate dalla natura.
A
questo primo momento, quasi avventuroso, seguì una lenta crescita e
diversificazione dell’offerta turistica.
Nel
1956 troviamo a Lipari l’unica struttura alberghiera delle isole minori
della Sicilia, nel 1966 si passa a 435 posti letto su tutte le isole, nel
1976 a 2058 posti letto su tutte le isole, e così in costante
ascesa,l’incremento è continuato sino ad oggi.
Occorre
citare adesso il notevole contributo alla notoriètà ed allo
sviluppo turistico dell’arcipelago apportato
da alcune pellicole girate negli ani 50: “Stromboli” di Roberto
Rossellini, con Ingrid Bergman, e “Vulcano” del regista tedesco
Dieterle , con Anna Magnani.
L’attività
turistica ,anche se contenuta in un limitato periodo stagionale, ha
contribuito negli anni ad arrestare il processo di calo demografico
emigratorio della popolazione delle Eolie, determinando, concreti
miglioramenti sociali e di standard di vita.
Ma a fronte dei citati aspetti positivi del fenomeno turistico, si registrano altresì fatti preoccupanti quali: tendenza ad una eccessiva inurbazione in alcune zone dell’isola di Lipari, fenomeni di sovraffollamento e saturazione dei servizi, delle infrastrutture e delle strutture ricettive nel periodo estivo (soprattutto nel mese di agosto), il progressivo depauperamento dei fondali marini e del patrimonio ittico, dovuto principalmente a forme di pesca praticate in maniera troppo intensiva che hanno richiesto, ai fini di una possibile salvaguardia, l’adozione di periodi di riposo biologico e di conversione di alcuni tipi di pesca ritenuti dannosi. Esaminiamo adesso le isole dell'arcipelago delle eolie (tranne Lipari e Vulcano che hanno una pagina a se ), isole che amministrativamente fanno parte della Provincia Regionale di Messina, di cui costituiscono il comune di Lipari, comprendente l’isola omonima e tutte le altre (Vulcano, Panarea, Stromboli, Alicudi, Filicudi ), tranne Salina con i tre comuni di Leni, Malfa, Santa Marina Salina, insediati sulla stessa isola. Tutte sono di grande interesse geologico, archeologico, paesaggistico. http://www.vulcanovacanze.com/index.html Sito dedicato all'isola di vulcano ed alle sue bellezze Salina, a seconda isola per superficie (26.8 km) e abitanti, ha forma trapezoidale, è lunga 7 km e larga 5.5 e si trova a circa 4 km a NO da Lipari. E' solcata da una valle che la divide in due gruppi di rilievi secondo l'asse N-S così che da lontano appare non come un'unica isola ma come due diverse e vicine. L'isola è divisa in tre comuni: Santa Marina, Malfa e Leni, che sono anche i tre maggiori centri abitati. Le navi e gli aliscafi fanno scalo a Santa Marina e a Rinella. Panarea è la più piccola delle Eolie (3.4 km) ed
è anche la meno elevata (punta del Corvo, la maggiore elevazione,
raggiunge i 421 m). Con Basiluzzo (0.3 km), Spinazzola, Lisca Bianca,
Dattilo, Bottaro, Lisca Nera, i Panarelli e le Formiche forma un piccolo
arcipelago posto circa a metà tra Lipari e Stromboli su un unico ampio
basamento sottomarino. Dal punto di vista geologico Panarea è la più
vecchia delle isole Eolie e fu abitata fin dal Neolitico superiore come
testimoniano i ritrovamenti del giacimento della Calcara. Il paesaggio è
reso più suggestivo dalla vegetazione mediterranea arricchita, in
prossimità delle case, da molte specie vegetali d'importazione. E'
inoltre da segnalare la presenza di alcune coppie di falchi della regina e
di numerosi gabbiani reali, che nidificano sulle inaccessibili pareti
delle coste occidentali. L'abitato si concentra in tre frazioni: San
Pietro (luogo di approdo delle navi e degli aliscafi), Ditella e Drauto,
mentre gli insediamenti turistici residenziali hanno prodotto ferite ai luoghi e con nuove
costruzioni assediano ormai quanto era stato recuperato e
conservato. Stromboli,
posta all'estremità NE
dell'arcipelago, ha una superficie di 12.6 km ed è alta 924 m. La sua base
ha forma vagamente trapezoidale e il cono vulcanico ha la sommità (serra
di Vancura) arrotondata, caratteristica dalla quale le derivò il nome di
Strongyle (rotonda) che le diedero gli antichi Greci. Filicudi e Alicudi destano un interesse che è sicuramente derivato dalla conservazione e dal mantenimento del territorio nello stato in cui si trovava alla fine del secolo scorso. Questo certamente non per merito dell'uomo ma per l'opposto: all'abbandono dovuto alla massiccia emigrazione degli ultimi cinquant'anni, alla posizione periferica e decentrata rispetto alle altre isole, ai luoghi suggestivi ma impervi e selvaggi, alle difficoltà di raggiungerle per il flusso turistico va interamente il merito di aver reso possibile la salvaguardia dai recenti insediamenti. E' così oggi possibile avere due esempi - ma è già iniziato un processo di degradazione - dei caratteri e dell'architettura rurale eoliana che nelle altre isole è stata turbata o sconvolta dall'intervento dell'attività umana.
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